VIVERE – Mai da soli
Nella catechesi, nell’accompagnamento spirituale, nei segni sacramentali è significativo scorgere come la vita di una persona credente trovi il suo senso pieno e le sue sfaccettature nella Parola di Dio. I sacramenti sono azioni che Dio ha compiuto e che continua a compiere. E la Bibbia ce ne racconta ampi stralci. Dio salva attraverso l’acqua, ordina quando crea, santifica e purifica Noè sull’arca, apre le acque del Mar Rosso; Gesù stesso si definisce «acqua viva» immergendosi nelle acque del Giordano, segno di vita e salvezza come la ferita dal suo fianco sulla croce.
E che dire di Dio che nutre il popolo, con la manna o il re Davide e i suoi compagni o il profeta Elia con il pane per i quaranta giorni del cammino o le folle sfamate da Gesù con la Parola, i pochi pani e i pesci?
E le nozze tra l’Altissimo e la sua Sposa, il popolo santo dell’Alleanza, la vigna lavorata dai profeti con la Parola di Dio e spesso lasciata senza cura dai re? Non vogliono forse ricordare che Dio non potrà mai abbandonare l’uomo?
E la cura della malattia, il desiderio di togliere il peccato che abbruttisce, l’annuncio di un anno di grazia e la salvezza operata sui malati e sui peccatori vogliono aprire squarci di speranza che nuovamente risuonano quando la Parola, celebrazione della forza di Dio, viene annunciata.
Dio, il Pastore che cura, soccorre, dà la vita, cerca la centesima pecora che si era smarrita, non ha forse qualcosa d’importante da dire riguardo al ministero e al servizio che si vuole compiere per il popolo di Dio? Ogni volta, l’annuncio della Parola salva, unisce, accompagna, risana e conforta. È un appello da parte di Dio per ascoltarlo e ringraziarlo senza sosta come Chiesa.