Don Antonio Mazzi

 

Quando pensiamo alla Bibbia siamo abituati a immaginare un librone alto con le paroline fitte. Sono settanta due libri, ho già chiesto quante parole sono ma ancora nessuno me l’ha detto. Io mi sono lasciato conquistare dalla Bibbia da una paginetta che in qualche maniera ha cambiato la mia vita e anche il mio modo di fare il prete. E sapete chi erano? I due di Emmaus, che avevano seguito Cristo ma che non avevano capito niente, stavano discutendo dicendo “Perché è morto, perché è morto un profeta?” e avevano letto la vita di questo profeta come la leggo io, come la leggete voi, con la nostra testa, con il nostro modo di ragionare, con la nostra logica. Ad un certo punto si è inserito un amico e lui ha ripreso tutta la storia che i due avevano letto, litigando e interpretandola come un altro tradimento, e insieme l’hanno riletta e cambiato completamente i due amici. Dopo hanno mangiato insieme e lui è sparito.

Qui dentro c’è tutta la mia vita. Anche io avevo letto in una maniera sbagliata la Bibbia. Perché la droga? Perché il dolore? Perché non capisco i profeti? Perché il Signore quando è ora non c’è mai? Quando mi pare che ci sia sbaglio. Ad un certo punto ho letto questa paginetta; l’ho letta una sera mentre stavo piangendo. L’ho letta e ho capito che ero un cretino. Poi però sono andato anche io a mangiare il pane e il vino perché questa lettura completamente rovesciata della Bibbi, completamente positiva, ha bisogno di cenare insieme. Laddove si mangia un pezzo di pane, laddove si beve insieme, laddove ci sia guarda negli occhi, laddove c’è una tavola, si riesce a leggere meglio la storia. E la storia non solo la leggi; per me non si tratta di leggerla, ma si tratta di viverla. Perché con i miei ragazzi devo ogni giorno attuarla e il giorno che non ho davanti due di Emmaus e la loro cena vuole dire che non ho capito niente di tutta l’altra “montagna” di pagine della Bibbia.

 

Don Antonio Mazzi